Giovanissimi Nazionali, ancora una volta Fiorentina contro Milan. A differenza delle ultime due stagioni, dove il confronto si era giocato negli ottavi di finale, stavolta viola e rossoneri saranno di fronte nei sedicesimi. Andata a Milano l’8 maggio, ritorno a Firenze il 17. Dopo aver intervistato in esclusiva il tecnico del Milan Omar Danesi (LEGGI QUI), siamo andati a sentire anche il collega della Fiorentina Leonardo Gabbanini per presentare il doppio confronto e fare il punto della situazione in casa viola.

Domenica primo round contro il Milan: che partita si aspetta?
“È una gara che dimostrerà la verità. Nel calcio giovanile da sempre ci sono tre-quattro squadre più forti, però come abbiamo visto in altri ambiti le imprese non sono impossibili. Ai miei ragazzi ho detto di essere sereni e liberi di esprimersi in campo. Se battiamo il Milan e superiamo anche il Cesena o il Verona gli ottavi, allora siamo da scudetto. Noi ci crediamo”.

Cosa teme di più dei rossoneri? Conosce personalmente il loro allenatore, Danesi?
“Per quanto possibile, li conosco abbastanza bene. Li abbiamo visionati alcune volte, sono una squadra con qualità singole, fisica e con tanti nazionali. Quanto a Danesi, non lo conosco personalmente, ma se da tanti anni è nel settore giovanile del Milan significa che è un tecnico preparatissimo. Alla fine, però, non credo nei confronti tra allenatori, contano i giocatori ed essere all’altezza trasmettendo loro passione e voglia”.

La sua squadra in quali condizioni arriva all’incontro?
“Arriviamo bene, purtroppo con qualche giocatore assente. Mi dispiace per loro, ma sarà un’opportunità per altri, e non solo, di crescere. È la prima volta in trasferta, a Milano, in un sedicesimo di finale, sicuramente tutto il gruppo rientrerà a Firenze cresciuto”.

Gara di andata in trasferta a Milano, ritorno a Firenze: una situazione di vantaggio per voi?
“Partendo dal presupposto che queste annate non danni riferimenti in merito, credo sia un piccolo vantaggio, perché la gara di andata ti permette di valutare sul campo gli avversari in vista del ritorno. Sarà uno scontro aperto con un qualcosa di sconosciuto, lì capiremo cosa potrà succedere nel ritorno, e sarà una partita diversa perché sai cosa aspettarti”.

Ritornando sul vostro finale di campionato, c’è rammarico per aver pareggiato contro Arezzo e Lucchese e, di conseguenza, aver perso il primo posto a vantaggio dell’Empoli?
“Siamo partiti con due sconfitte e abbiamo fatto una rincorsa meravigliosa sull’Empoli. I ragazzi sono cresciuti tanto e proprio contro gli azzurri abbiamo capito che potevamo fare qualcosa di importante. Il divario piano piano si è assottigliato, siamo migliorati tanto. Nelle ultime partite, contro la Lucchese abbiamo sbagliato tanto, mentre con l’Arezzo è stata una partita strana. Nella gara di ritorno contro l’Empoli ai miei ragazzi ho detto ‘sono più forti, vediamo se è la verità’, ed abbiamo vinto. Contro il Milan uguale, se vinciamo possiamo arrivare fino in fondo. Comunque, vorrei fare i complimenti all’Empoli per il campionato svolto”.

Questo gruppo si è formato in estate, con tanti ragazzi nuovi guidati da un nuovo allenatore. A metà stagione un piccolo turn-over, con alcuni acquisti e cessioni. Ora, qual è il bilancio sulla vostra stagione?
“I bilanci si fanno alla fine stagione, ma senza dubbio la squadra è cresciuta tanto e siamo soddisfatti per questo. C’è stata crescita singola ma soprattutto collettiva, proprio come vuole la linea del settore giovanile della Fiorentina. Su ventiquattro giocatori, tra quelli con maggiore minutaggio solo quattro sono arrivati quest’anno, segno che in tanti che già erano qui hanno proseguito la crescita iniziata con mister Mazzantini, che ha costruito bene iniziando il lavoro portato avanti da me quest’anno”.

In conclusione, quali sono le sue favorite per lo scudetto?
“In prima fascia metto Roma, Inter e Atalanta. Subito dietro un sottogruppo che sarà definito dall’esito dei sedicesimi e degli ottavi. Il tabellone mischia i gironi e ci si rende realmente conto dei valori delle squadre. Il girone toscano, ad esempio, viene ritenuto tra i più scarsi dal punto di vista tecnico, però è quello con il livello di agonismo e di ritmo più alto. Dall’andamento delle gare si capirà quali saranno le reali favorite”.