FOCUS CV – Primavera, riuscirà la rincorsa alle finali? Il punto sulla squadra di Bigica

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Quale è il vero volto della Primavera? Quello della squadra che vince contro Atalanta e Roma, oppure quello delle sconfitte contro Udinese e Chievo? Forse se lo starà chiedendo anche Emiliano Bigica, allenatore che ha raccolto la pesante eredità di Federico Guidi e che per la prima volta si sta misurando con questa categoria.

Ad una giornata dalla fine del girone di andata, il percorso della Primavera è estremamente lineare: sei vittorie, due pareggi e sei sconfitte. Ad oggi i gigliati occupano la sesta posizione, l’ultima valida per i playoff, ma tutto dipende dal recupero tra Roma e Torino: in caso di pareggio o di vittoria granata i viola scivolerebbero di una piazza.

Sul fronte realizzativo, i viola vantano con 23 gol vantano il secondo attacco del torneo, alla pari con Inter, Roma e Sassuolo, dietro solo all’Atalanta. La curiosità è che queste reti sono arrivate in appena nove gare, visto che per cinque volte i viola sono rimasti a secco. L’altra faccia della medaglia però dice 19 gol al passivo, ottava difesa del torneo: solo tre volte la porta è rimasta inviolata.

Bigica fin qui ha seguito la strada tracciata da Pioli in prima squadra, alternando 4-2-3-1 e 4-3-3 come moduli di base. Tra i pali l’alternanza tra Cerofolini e Ghidotti, entrambi titolari in nazionale, finora ha premiato il primo, con il secondo che si è sempre fatto trovare pronto. Nella linea a quattro dopo tante settimane è stato trovato un equilibrio con Hristov e Pinto al centro, Ferrarini a destra e Ranieri a sinistra. Qualche chance isolata per Simonti e Purro, mentre Mosti e Illanes hanno trovato più spazio.

In mediana l’elemento con maggiore minutaggio è Lakti, mediano fondamentale per una squadra votata all’attacco. Al suo fianco è partito Diakhatè, alla sua quinta annata nella categoria, adesso c’è Valencic, completamente ristabilitosi dall’infortunio al ginocchio. Primi subentranti sono Faye e Toure, con Kasse e Corigliano che hanno trovato poco spazio.

L’attacco ha due punti fermi in Gori, capocannoniere viola con 8 gol, e Sottil, a quota 6: due conferme dalla scorsa stagione. Poi c’è Maganjic (3 centri), che sta dando buone sensazioni. Sta faticando più del previsto Meli, scalzato spesso e volentieri dal fuoriquota Hagi. Pochi minuti a disposizione per Longo, Nannelli e Marozzi. A girare hanno avuto chance anche altri ’98 come Lo Faso e Zekhnini, non Caso, unico inutilizzato della rosa.


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