Primavera, la difesa fa acqua e l’attacco non segna: serve una soluzione per svoltare

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Quattro vittorie e quattro sconfitte in campionato. Undici gol segnati e altrettanti subiti. Ma, soprattutto, zero punti conquistati, zero gol segnati e sette subiti nelle ultime tre gare giocate. L’andamento medio della Primavera di Emiliano Bigica comincia a preoccupare e fa riflettere. Al momento i viola resterebbero fuori da fasi finali e playoff, visto il settimo posto in classifica.

Tra i pali non ci sono problemi, con Cerofolini e Ghidotti entrambi affidabili. È in difesa che ci sono più dubbi, soprattutto nell’assemblaggio estivo del reparto, visto che ci sono due terzini destri (di cui un fuoriquota), tre centrali (due over) e tre terzini sinistri. La linea titolare è fatta, ma l’infortunio di Hristov ha messo a nudo il grosso problema della mancanza di alternative in quota al centro: Ferigra è stato prestato al Torino, Chrzanowski non riscattato, nessun classe 2000 promosso.

Discorso in parte simile in mezzo al campo, dove la presenza di Diakhatè (fin qui raramente un valore aggiunto) alla lunga potrebbe limitare l’utilizzo contemporaneo di Lakti (fra i top finora) e Valencic (di rientro dall’infortunio al ginocchio), in teoria mediani titolari, con Faye prima alternativa. La questione fuoriquota tocca anche la trequarti dove, a fronte di un Caso mai utilizzato, Meli ha dovuto cedere il posto ai vari Saponara, Hagi e Zekhnini, faticando a trovare spazio dopo un’estate vissuta su buoni livelli in prima squadra.

Ma forse gli schemi offensivi non stanno valorizzando anche altri elementi, perché Gori è a secco da quattro giornate, Sottil da sei, Maganjic da tre. Ci provano, impegnano i portieri avversari, ma non segnano. Un problema di precisione o c’è qualcos’altro? Chissà. L’importante è trovare la soluzione, già a partire dalla sfida con il Napoli.

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