La passerella finale di Pescara poteva essere la serata perfetta per tutta la squadra. Il risultato di Siena-Milan, però, ha reso amara la manita dell’Adriatico. Nonostante ciò, un paio di ragazzi ricorderanno a lungo la serata di ieri.
Uno di questi è Adem Ljajic, al primo hattrick italiano. Da quando Montella lo ha posizionato largo a sinistra il talento di Novi Pazar è esploso. Undici gol, record personale, risultato impensabile ad inizio stagione, quando era ancora vivo il ricordo della rissa con Delio Rossi. Da lì è nato un altro Adem, quello attuale, che ha trascinato la Fiorentina sopperendo al prolungato momento negativo di Jovetic, l’amico di sempre. Ieri sera c’è stato tutto: tap-in ravvicinato dopo azione corale, movimento a tagliare la difesa su assist di Mati Fernandez e, infine, scatto sul filo del fuorigioco per finalizzare il passaggio invitante di JoJo. Nel giro di pochi mesi Adem si è preso tutto: la fiducia di Montella, l’amore dei tifosi e i complimenti degli addetti ai lavori. Resterà a Firenze? I presupposti sembrano esserci.
L’oggetto misterioso. Da quando è arrivato a Firenze è sempre stato descritto così Rafal Wolski, il ventenne polacco acquistato a gennaio dal Legia Varsavia. Ieri sera è finalmente arrivata la sua occasione. Mezz’ora di scampagnata, senza pressioni, in linea con lo 0-5 che stava maturando sul campo. Qualche gioco di prestigio, volto più a divertirsi che ad incidere sull’andamento del match. Montella lo ha proposto come mezzala destra, una sorta di vice-Aquilani dal fisico più esile. Forse è proprio questo l’aspetto che è risaltato maggiormente, perché Caruso Wolski (come lo ha soprannominato il geniale Benedetto Ferrara in un articolo) sembra essere un ragazzino che gioca con i grandi. La tecnica, però, è dalla sua parte e nella Fiorentina del futuro un posto per lui ci sarà sicuramente.